giovedì 23 marzo 2017

Il tarassaco

In questo mese si vedono finalmente sbocciare i fiori gialli di tarassaco in tutti i campi. Chi non ha mai provato, da bambino, la meraviglia di far volare i semi dei “soffioni”?
Già nel nome scientifico di questa pianta, Taraxacum Officinale, sono indicate le tante virtù medicamentose che possiede.
PROPRIETA’
Le doti depurative e colagoghe del tarassaco sono note a tutti. Le radici sono ricche di principi amari che sostengono il lavoro del fegato, organo deputato all’eliminazione delle tossine. Per questo il tarassaco è anche un ottimo coadiuvante per chi ha il colesterolo alto. Le foglie appena nate sono ricchissime di vitamina C e i fiori contengono sostanze tossifughe.

IL TARASSACO IN CUCINA
Le foglie di tarassaco sono ottime saltate in padella con olio e uno spicchio d’aglio. Cucinate in questo modo si possono consumare anche sulle bruschette oppure come condimento per la pasta.
Il tarassaco mangiato crudo, soprattutto quando è novello, è buonissimo. Quando la stagione è un po’ più avanti si può lessare leggermente perché le foglie sono un po’ più dure. Attenzione non buttate l’acqua di bollitura: tappatevi il naso e bevetela! E’ depurativa, colagoga e leggermente lassativa, insomma un toccasana per eliminare le scorie accumulate durante l’inverno.
I fiori di tarassaco si possono friggere. Preparate una pastella densa con farina, sale, un goccio di birra ed erbe aromatiche a piacere.

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