domenica 21 gennaio 2018

Boldini e fassona...

La mostra di Boldini a Venaria Reale è stata sicuramente una delle più ricche viste negli ultimi anni. Le opere erano tantissime e ci hanno permesso di conoscere il pittore in tutte le sue sfaccettature: non solo i ritratti manierati, ma anche disegni e dipinti "in movimento" quasi fosse un precursore del futurismo. 


A Venaria abbiamo anche scoperto un'osteria degna di nota. Quando si arriva da "Una volta...", all'esterno, sembra di andare in una sala da tè, invece è una vera sorpresa. Davvero originale la soluzione dello spazio all'interno, con le volte di mattoni e una parte del locale divisa con una struttura simile a quella di una serra di ferro. E' vero che questa osteria è anche una tisaneria, ma i piatti sono squisiti ed è anche un presidio Slow Food.
Abbiamo assaggiato una battuta di fassona, un flan di porcini con crema di formaggio, e una pasta artigianale con lenticchie di Castelluccio. Ogni piatto è stato spiegato con dovizia di particolari dando la giusta importanza alla ricerca delle materie prime e a chi le produce. 
Da applauso!







Risotto giallo con ossibuchi

Il risotto giallo con gli ossibuchi è un classico della cucina milanese. Il risotto, chiaramente, va fatto con il brodo di carne. La tradizione vuole che, alla fine, si mantechi con il midollo, altrimenti va benissimo anche la classica mantecatura con burro e parmigiano. 
Per gli ossibuchi la cottura deve essere almeno di un'ora e venti se non volete che sembrino di gomma. Preparate un soffritto con scalogno, carota e sedano. Gli ossibuchi vanno incisi sui lati, altrimenti si accartocciano, e infarinati. Fateli dorare da entrambe le parti e poi irrorate con vino bianco. Continuate la cottura con il brodo e, se volete, una punta di concentrato di pomodoro. Alla fine spolverizzate con abbondante prezzemolo. 


lunedì 1 gennaio 2018

Natale...

A natale, si sa, si mangia sempre troppo. Perché allora non ripiegare su un menù fatto solo di antipasti sfiziosi? Questa volta abbiamo servito una pissaladière, una pizza di scarola (piatto tipico napoletano, il ripieno è fatto con scarola, pinoli, acciughe, uvetta e olive), l'insalata russa (con ricetta di una signora ucraina però), insalata di gamberi e avocado, tartine di polenta zola e noci, involtini di bresaola con erba cipollina e caprino, prugne secche bardate allo speck, corona di pane con pistacchi, crudo e fontina. 
Poi è bastato offrire un'insalata fresca fatta con carciofi, melograno e pan di zucchero.
Per la conclusione frutta fresca e l'immancabile panettone.




domenica 31 dicembre 2017

New York a Sant'Ambrogio







Il ponte dell'Immacolata è sicuramente il momento migliore per vedere la scintillante New York. Se poi si è veramente fortunati e nevica, l'incanto è perfetto. Alberi, addobbi esagerati, mercatini di Natale...tutto sembra magico, almeno nel centro di Manhattan.


Il nove di dicembre cadeva inoltre un'usanza anglosassone detta Santacon: chi ha voglia di festeggiare si veste da Babbo Natale, o da elfo, e gira tutto il giorno per le strade della città. Alle tre del pomeriggio accade di frequente di vedere babbi natali barcollanti e mezzi ubriachi per le strade. 
Ma la cosa che più ci ha impressionati, dopo il primo comprensibile stordimento per la magnificenza e i festeggiamenti, è stata la New York sotterranea, quella dei poveri e degli emarginati. Sulla superficie gente ubriaca per puro spirito goliardico, sotto, in metropolitana, gente ubriaca che bivaccava con i sacchi a pelo per scaldarsi. Come diceva Al Pacino ne "L'avvocato del diavolo": viaggia in metropolitana, stai in trincea. Siamo pienamente d'accordo, se vuoi conoscere una società devi vedere com'è la metropolitana. 







Pessima, a nostro avviso, anche la situazione dei musei: non è possibile, in un paese civile, pagare 25/30 dollari per entrare in un museo. 






Le passeggiate di New York

Sono tanti i luoghi che si possono visitare a New York, però non può mancare una passeggiata in Central Park, con tanto di spuntino per ricaricare le energie! 




Chelsea è un quartiere industriale che è stato riqualificato. I vecchi stabilimenti hanno lasciato il posto a loft e gallerie d'arte. Con questo spirito è anche stata restaurata la vecchia monorotaia che serviva per trasportare le merci, ora diventata una bellissima passeggiata sopraelevata di 2,3 chilometri: the High line. 



Si può fare un'altra bella passeggiata partendo dal quartiere di Brooklyn e tornando a Manhattan attraversando il famoso ponte. Non meno bello è il meno conosciuto Manhattan bridge che è parallelo al ponte di Brooklyn. 


Una crociera sul fiume Hudson è sicuramente il modo migliore per apprezzare la statua della Libertà e la sky line di Manhattan. Il molo per prendere la Circle line e fare una crociera che dura un'ora, parte dalla zona di Hell's kitchen, in fondo alla 43esima. 








Cinatown e Harlem.

La cosa bella di New York è che, attraversando una strada, ci si può trovare in un altro quartiere, in un mondo totalmente diverso. I cambiamenti sono repentini e totali, non esistono zone franche. Cinatown è sicuramente uno dei quartieri più pittoreschi. Appena si esce dalla metropolitana c'è qualcuno che tenta di offrirti borse o orologi taroccati, ma la povertà, qui, è sicuramente più discreta. Come in tutte le comunità cinesi del mondo, i panni sporchi se li lavano in casa. 






 
 Da "Hand Pulled noodles", Doyers street, abbiamo mangiato il pasto più sano e salutare di tutta la vacanza. Non bisogna però lasciarsi impressionare dal luogo quasi fatiscente, soprattutto al piano di sotto, stavamo infatti per andarcene. Invece merita assolutamente! 
A Canal street esiste uno spazio di ritrovo di giovani artigiani e designer che espongono i propri prodotti: il Canal Street Market. Se siete già a Chinatown ve lo consigliamo, è anche vicinissimo alla fermata della metropolitana. 


Un altro quartiere storico, in via di riqualificazione, è Harlem. Abbiamo partecipato a una coinvolgente e calorosa messa in una chiesa luterana. Subito il giovane predicatore è venuto ad accoglierci, ansioso di sapere come vedessimo Trump in Italia. Sosteneva che tutti i passi fatti in avanti con Obama sono stati vani, che si è tornati indietro. Ci ha spiegato che i membri della sua piccola comunità sono molto spaventati perché "ogni giorno c'è una novità".







giovedì 7 dicembre 2017

Il presepe di nonna Teresa

Tutti gli anni, mia nonna, faceva il presepe all'interno della grande credenza della sala, il buffet, come lo chiamava lei. Dopo più di quaranta anni, continuo a farlo io, nello stesso mobile, con le medesime statuine. C'è tanta grazia nel portare avanti le vecchie tradizioni...